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Esperienza indimenticabile

E’ stata un’esperienza davvero indimenticabile quella del Coffi Film Festival Spazio Scuola di quest’anno. Solo il fatto di essere ospitato per due giorni dalla collega prof.ssa Cristina Ferrigno e dai suoi familiari conta più di una Nomination agli Oscar: affetto, gentilezza e calore mescolati alle riflessioni accalorate sul cinema come linguaggio e sul suo significato per i giovani e per chi ama la cultura nelle sue intime sfaccettature.

Oltre a rappresentare la mia scuola, l’IIS Gallei-Pacinotti di Pisa che ha partecipato al concorso con il breve cortometraggio “Lo scambio” che ho realizzato insieme alle ragazze e ai ragazzi del Progetto InCORTIamoci, sono stato chiamato a fare da moderatore insieme alla prof.ssa Ferrigno durante la mattinata in cui si sono svolte le proiezioni dei cortometraggi finalisti della sezione scuole.

Nell’aula magna del Liceo La Mura di Angri, dove grazie alla sensibilità del dirigente scolastico, prof. Filippo Toriello,è stata ospitata questa importante fase del Coffi Film Festival, ho respirato un’accoglienza e una partecipazione rare: i docenti, gli studenti e tutto lo staff tecnico hanno organizzato l’incontro in modo semplice ma coinvolgente.

La prof.ssa Ferrigno, che già conosceva bene i colleghi e i ragazzi delle classi coinvolte perché aveva lavorato con loro nei mesi precedenti progettando e svolgendo una serie di incontri sul linguaggio cinematografico e sulle tecniche di ripresa e di montaggio di un cortometraggio,

ha inaugurato la mattinata che prevedeva anche una serie di collegamenti in video-conferenza con i docenti e gli studenti delle scuole finaliste che non hanno potuto partecipare di persona alla fase finale. Poi, mi è stata data la parola per dialogare con gli studenti su un argomento a me caro: il cinema a scuola. Ritengo che sia sempre più importante “educare lo sguardo” dei ragazzi che tendono sempre di più a subire il cinema, sommersi di video, di immagini e di soggetti che riempiono il loro tempo di storie e di sensazioni veloci che, però, non lasciano spazio per la riflessione sul mondo illusorio e fantastico che caratterizza il cinema, sulle tecniche e sul linguaggio specifico con il quale il cinema viene scritto; infatti spesso affermano di avere visto una bellissima serie su Netflix, ma quando si chiede loro che cosa li ha affascinati e in che modo lo sceneggiatore e il regista hanno saputo attirare la loro attenzione, quasi tutti tacciono.

Per questo motivo ho cercato di spiegare agli studenti come il linguaggio cinematografico e il cinema, anche quello considerato amatoriale dei cortometraggi prodotti a scuola, debbano essere oggetti e strumenti di educazione e di formazione nei nostri istituti. Capire come si realizza un film , con quale sintassi espressiva, con quali tecniche e con quali ausili, ad esempio la musica o la fotografia, offre agli studenti un’importante possibilità per esprimersi, per raccontare una storia, per analizzare un fatto accaduto o per riflettere sui propri tempi. Gli studenti di Angri si sono fatti coinvolgere rapidamente, hanno risposto con chiarezza e pertinenza alle domande che sono state rivolte a loro e hanno spiegato che cosa è per loro il cinema e quanto incide nella loro vita.

Dopo, la regia ha fatto partire le proiezioni dei cortometraggi finalisti dei tre ordini di scuole; successivamente, dopo che agli studenti era stata consegnata le scheda per la votazione individuale segreta, si sono svolte le votazioni in un clima di vibrante attesa perché tutti eravamo curiosi di conoscere la tripletta dei cortometraggi che erano piaciuti di più alla giuria degli studenti.

La mattinata si è conclusa con una breve riflessione sulle motivazioni che hanno spinto le ragazze e i ragazzi del Liceo a scegliere un corto piuttosto che un altro e sull’importanza di questa esperienza di cinema a scuola come scuola di cinema, quello vero!

 Prof. Simone Pecori I.I.S. “Galilei –Pacinotti” Pisa

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