In un mondo dove la realtà supera troppe volte anche la fantasia più lontana ed ineffabile, l’arte, mascherata da tv e da comunicazione, travolge l’animo umano in un uragano di emozioni. Non è retorica fine a se stessa, né tantomeno esaltazione di virtuosismi linguistici: è ciò che accade quando un’opera entra perentoria ed irruente nella vita di qualcuno, uno qualunque. L’associazione O’ Globo anche stavolta ha trasmesso le sue passioni agli studenti curiosi del mondo e della vita, appoggiandosi al Liceo Don Carlo La Mura di Angri, per mezzo di opere cinematografiche, sebbene molte amatoriali ma non per questo meno efficaci. Non è facile restare in equilibrio in questo vortice, il sentiero è tortuoso e ricco di imprevisti e di mutevoli possibilità, ed è per questo motivo che la guida, i consigli di un buon comandante risultano vitali durante la traversata. La professoressa Ferrigno, chiamando all’adunata la sua fidata ciurma, ha guidato, nel tempo che precedeva la manifestazione, i ragazzi volenterosi ed impazienti di vivere nuove avventure. Una rosa è una rosa, è una rosa, … è facile, si legge così. La vedi. Una foto, un dipinto, una sequenza di immagini, di profumi, di note, volgarmente un film, come si riconoscono? Basta saper affermare “questo mi piace, quest’altro no”? Che cosa trascende il gusto personale? Qui entra in gioco la ciurma, la fanteria che copre le ali esposte dello schieramento di volontari, i ragazzi che con i loro giudizi avrebbero condannato all’immortalità i cortometraggi in battaglia. I docenti Nicoletta Landi e Rossano Giordano, arruolati volontari, hanno fornito disponibilità e fuoco di copertura alla prof.ssa nel compito di equipaggiare gli alunni degli strumenti necessari per discernere i numerosi lavori cinematografici, elementa prima necessari per ricoprire il ruolo di Giuria critica nel valutare le opere nella categoria Corto Scuola. Le forze congiunte dei professori Roberto Cadonici, in collegamento remoto da Pistoia, e del professore Simone Pecori, giunto da Pisa per l’occasione speciale, hanno acceso l’entusiasmo e alimentato la fiamma di curiosità degli studenti, coinvolgendoli nel dibattito, seminario “Il cinema a scuola, a scuola di cinema”. La “macchina” così assemblata e collaudata sembrava scivolare senza nessun impegno apparente, diretta e concentrata sui suoi obiettivi: i cortometraggi finalisti. Esprimere con un numero, mettere giù una classifica crudele, imprimere nero su bianco un caleidoscopio di sensazioni non è un lavoro facile, non una cosa da tutti i giorni. Anche questo è crescere, mettersi in discussione, fare scelte difficili, provare rimorsi e rimpianti, insomma vivere ogni istante e accettare le lacrime e i sorrisi che il mondo regala ai suoi ospiti. È la regina che governa gli scacchi, non si discute, ma gli alfieri, le torri e persino i pedoni lavorano all’unisono per rispettare i piani e la sinfonia della strategia d’attacco. L’evento culturale non si sarebbe potuto svolgere senza il prezioso apporto di una struttura capace di accogliere sì gli studenti, le scuole, i registi dei cortometraggi in gara, ma anche tutti coloro che si sono sentiti chiamati ad assaporare nuove realtà. I notabili hanno deciso, consegnando gli onori del miglior corto per la scuola primaria all’opera “Alice nella D.A.D. delle meraviglie” dell’ICS Margaritone di Arezzo, miglior corto per la scuola secondaria 1° grado ad “Aishab” dell’istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di Sava Taranto, miglior corto per la scuola secondaria di 2° grado a “Morti Bianche” ad opera del liceo artistico “Giovanna De Nobile” di Catanzaro. Altresì, Tyrannosaurus Blues, orgoglio della scuola secondaria di 1° Grado “Giacomo Bresadola” dell’istituto comprensivo “Trento 5”, ha ricevuto una menzione speciale “per un inedito stile comunicativo che fonde immagini, suoni, performance nel trattare un argomento di grande attualità: la guerra”. Gli attimi vissuti non saranno altro che il prologo di futuri applausi, sorrisi, pianti, perché no anche fischi, di nuovi progetti e lavori: è l’augurio della professoressa Cristina Ferrigno con il complice entusiasmo del Preside del liceo ospitante, il professore Filippo Toriello, che saluta le 40 scuole partecipanti con l’auspicio di gioire di ancora tante nuove visioni. E perché no? Magari sfoggiando il sorriso più sincero su un lungo tappeto di velluto rosso: il red carpet non aggiunge valore all’evento, ma… quanto affascina.
Grazie di tutto cuore, e alla prossima.
Cristina Ferrigno , responsabile COFFI-CortOglobo “Spazio Scuola