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Primo via libera dal Senato al disegno di legge sul cinema

14925664_1091213707665840_7684503914299027023_nSì definitivo nel corso della scorsa settimana da parte dell’Aula della Camera alla nuova Disciplina del cinema e dell’audiovisivo. L’attesa legge è stata approvata a Montecitorio con 281 voti a favore, 97 no e 17 astenuti. Poche settimane fa c’era stato il via libera da parte del Senato. Il provvedimento prevede: un nuovo fondo per il cinema e l’audiovisivo da almeno 400 milioni l’anno, a fronte degli attuali 260 circa; il riordino dei crediti d’imposta e dei contributi; una sezione speciale presso il fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese; l’istituzione del “Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo” con compiti di consulenza e supporto nella elaborazione e attuazione delle politiche di settore. “Questa legge è attesa da qualche decennio dal mondo del cinema. In sostanza, finisce la discrezionalità del contributo, perché diventa tutto automatico, ad eccezione di una quota importante che ha valore assoluto maggiore di quanto viene destinato oggi per le opere prime per i giovani autori” – ha commentato nei giorni scorsi il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Con il “Fondo per lo Sviluppo degli Investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo” si prevede una quota di contributi garantita a partire dal 15% fino al 18%, pari a 70 milioni di euro circa, per progetti diretti innanzitutto ai giovani, alle opere prime e seconde, ai film d’essai, ai contenuti di qualità. Il ddl prevede nuovi parametri per l’accesso ai contributi riconosciuti per opere già realizzate e condizionati al reinvestimento nel settore. Si tiene conto anche della qualità, della partecipazione a festival internazionali, dei premi conseguiti e non soltanto degli incassi al botteghino, come accade attualmente. Il provvedimento introduce poi il credito di imposta per le imprese di produzione, per le imprese di distribuzione, per le imprese dell’esercizio cinematografico, per le industrie tecniche e di post- produzione, per la promozione di opere italiane ed europee nelle sale, per l’attrazione in Italia di investimenti, per imprese non appartenenti al settore del cinema e dell’audiovisivo che investano per la produzione e distribuzione di opere cinematografiche e audiovisive. Si prevede, inoltre, un fondo di garanzia di 5 milioni di euro l’anno per operazioni di finanziamento per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici. Non meno di 12 milioni di euro l’anno sono riservati all’educazione all’immagine, alla formazione degli insegnanti e all’istituzione o sviluppo di corsi orientati alle professioni e ai mestieri del cinema all’interno delle Scuole di alta formazione artistica e musicale in raccordo con il Miur. Nasce infine il Registro Cinematografico, che raccoglie anche tutte le informazioni relative all’assegnazione di contributi pubblici statali, regionali e dell’Unione Europea, rendendole pubbliche su Internet.

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